sabato 22 dicembre 2012

La collaborazione tra famiglia e istituzioni a favore del disabile

Quando in una famiglia nasce un figlio disabile è un forte trauma perché per nove mesi avevano atteso e sognato il loro bambino bello e sano, improvvisamente tutte le loro aspettative crollano in un istante e affondano nella paura e nell'impotenza. Inizia quindi per la famiglia un processo di comprensione di questo figlio in di tutte le difficoltà che una disabilità comporta, un lavoro importante d'amore e accettazione che oltrepassi l'istintiva reazione di rifiuto a ciò che non conoscono e che appare difficile da superare. Per questo motivo la famiglia ha bisogno di un forte sostegno da parte delle istituzioni. Crescere un bambino disabile è molto impegnativo, richiede molto tempo e fatica perché ha bisogno di essere accudito dai  primi anni d'età in modo continuativo e fino ad età avanzata a seconda della gravità del problema, spesso sono forme di disabilità che non permettono nessuna forma di autonomia e coloro che se ne prendono cura sono impegnati giorno e notte. Ecco quindi che la nascita di un figlio disabile comporta un importante cambiamento degli equilibri del nucleo famigliare, cambiano le priorità e in primo piano ci sono le necessità del disabile. Appare evidente che la famiglia deve essere supportata da persone preparate e dall'amore di parenti e amici per non essere esclusa dalla vita sociale e  dare la possibilità anche al proprio figlio di integrarsi e di usufruire di un benessere allargato che proviene anche da persone che non sono strettamente a lui collegate. Il sociale, per fortuna; ha creato forme di assistenza temporanea per disabili, ecco quindi che i centri diurni per alcune ore al giorno coprono in modo molto professionale un arco temporale nel quale il famigliare. che si occupa del bambino, ha la possibilità di riposarsi e ricaricarsi soprattutto dal punto di vista psicologico, tranquillo di averlo affidato a persone preparate e competenti. Esistono per i casi più gravi anche centri specializzati che se ne occupano giorno e notte e questi diventano fondamentali soprattutto quando i genitori raggiungono un'età avanzata e non sono più in grado di occuparsi del proprio figlio. La mia speranza è che in futuro aumentino i fondi assistenziali per disabili perché io credo che una società davvero civile sia quella che tra le priorità metta l'aiuto e il sostentamento di chi ha veramente bisogno e questo dovrebbe essere compito primario delle istituzioni ma anche una presa di coscienza di ogni essere umano e per utilizzare le parole di Gandhi " Essere noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo"

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